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In un periodo in cui il Ministero procede a tagli sempre più pesanti sui fondi per il diritto alla studio, l’azienda regionale dell’Emilia Romagna (Er.Go) cerca di finanziarsi in tutti modi, anche con la vendita al miglior offerente dei suoi pc usati.

Sul sito di Er.Go, dal 31 maggio al 3 giugno, andranno all’asta online 34 computer, dismessi ma ancora funzionanti: il ricavato verrà messo a disposizione delle borse di studio per l’anno accademico 2013-2014. La base d’asta per le macchine è di 5 euro, con possibilità di rilanci minimi di 50 centesimi alla volta.
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Dal 19 marzo nella biblioteca Sala Borsa comincia la sessione cittadina di “Pane e Internet”, un corso gratuito di alfabetizzazione informatica finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, organizzato in 5 incontri di 4 ore ciascuno.

Come per l’accesso alla banda larga, si tratta di un’azione mirata a favorire l’accesso alle tecnologie da parte dei cittadini, e contrastare il fenomeno del knowledge divide, ovvero il divario di conoscenza che separa chi è in grado di utilizzare il personal computer e la rete Internet, da chi non è in grado.
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Leggere quotidiani e periodici italiani (come Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore) e stranieri (International Herald Tribune, The Guardian), scaricare ebook, ascoltare audiolibri o scaricare musica da discografie integralmente a disposizione: tutto questo è possibile grazie a MediaLibraryOnLine, la biblioteca digitale metropolitana, che inaugura un nuovo portale.

Oltre ad un restyling visuale, anche i contenuti sono stati riorganizzati per permettere l’accesso alle singole tipologie di materiali disponibili (ebook, audio, audiolibri, edicola, film, ecc.).
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Un po’ di chiarezza sulla posizione di chi fa uso degli strumenti aziendali per ricevere o trasmettere anche la propria posta elettronica: non certo per incoraggiare abusi da parte dei dipendenti, ma per avere piena consapevolezza sui diritti garantiti dalla legislazione vigente sulla materia.

Sgombriamo subito il campo da qualsiasi dubbio: secondo i giuristi, il capoufficio che si introduca negli account e-mail dei propri dipendenti per spiarne i contenuti commette un reato particolarmente grave, punito con la reclusione fino a tre anni.
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Non ci riferiamo alla normale navigazione su acqua (che il nostro sia ancora un paese di navigatori, oltre che di santi e poeti, c’è ancora l’ottimo comandante Schettino a dimostrarlo…), ma a quella virtuale, ovvero sulla rete Internet.

In Italia l’accesso e utilizzo della rete restano ancora inferiori alla media Ue, anche se il nostro paese ha recuperato una parte del ritardo: lo dice il report 2012 di Eurostat. Al momento, sono pari al 63% le famiglie italiane che hanno accesso a internet, con il 55% delle connessioni a banda larga.
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